Lasciano al buon cuore degli italiani la responsabilità della solidarietà ai migranti

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di Carlo Barbagallo

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Chi governa lascia al buon cuore degli Italiani (e soprattutto dei Siciliani) la responsabilità dell’accoglienza e della solidarietà ai migranti/profughi. Chi governa stanzia miliardi di euro, miliardi che, a conclusione, escono pur sempre dalle tasche degli Italiani. Ma, in verità, non è questo il punto: il punto è che attorno alla “questione” dell’accoglienza e della solidarietà c’è chi ha speculato, c’è chi continua a speculare indisturbato, a vario titolo e a vario livello. Noi (ma è, e lo sottolineiamo, solo una nostra personale opinione), noi non crediamo al “buon cuore” di chi governa: siamo convinti che le cosiddette prese di posizione a favore dei migranti/profughi sia soltanto una questione di “politica”, in un quadro molto più ampio di “linee guida” tendenti a “favorire” il “forzato” esodo di centinaia e centinaia di esseri umani verso il “continente Europa”. Se, infatti, è vero come è vero che il flusso migratorio è provocato dalle guerre che in atto stanno lacerando e sconvolgendo interi Paesi dell’area del Mediterraneo e dintorni, i governi delle cosiddette grandi Potenze dovrebbero operare, dovrebbero agire per mettere la parola “fine” ai conflitti bellici e non di certo (come sta accadendo) alimentarle. Ma, ovviamente, le guerre servono, servono soprattutto e principalmente alle industrie produttrici di armi e a quei governi che vogliono imporre la loro leadership (economica, militare, politica). Quanto si verifica oggi si potrebbe ben definire il “nuovo” aspetto del “nuovo” colonialismo. Ma, ovviamente, il termine “colonialismo” non è più di moda, è fuori uso da tempo: oggi si può parlare esclusivamente di “aree d’influenza” sulle quali agiscono, appunto, le grandi Potenze.

mig1I migranti/profughi sono l’altra faccia della medaglia, non un danno collaterale dei conflitti bellici attuali, ma una risultanza prevista e calcolata da parte di quanti usano lo strumento guerra per accrescere il potere che già posseggono.

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E allora, l’accoglienza: di certo un atto dovuto, umanitario che deve essere applicato, così come dovrebbe essere applicato il principio della legittimità prioritaria al lavoro di chi già risiede nel Paese che accoglie i migranti/profughi. Questo “principio” della sicurezza del lavoro in Italia non viene normalmente applicato agli Italiani, almeno…per quanto ci risulta (salvo ad avere dimostrato il contrario).

Così apprendiamo da un servizio di Vladimiro Polchi sul quotidiano La Repubblica di ieri (29 ottobre) quanto “costa” all’Italia l’accoglienza dei migranti/profughi: (…) Da anni ballano vari numeri: 35 euro al giorno per un adulto, 45 euro per i minorenni. A pesare sono soprattutto i centri governativi e le strutture temporanee: alberghi, camping e ostelli, che oggi ospitano ben 133.727 migranti (918 milioni spesi nel 2015, il 60% in più quest’anno). L’ultima stima complessiva è contenuta nella lettera indirizzata dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ai commissari Ue: ben 3,3 miliardi di euro solo quest’anno (…). il ministro dell’Economia scrive che le spese per le operazioni di salvataggio dei migranti, prima assistenza e cure sanitarie, protezione ed educazione per oltre 20 mila minori non accompagnati sono stimate in 3,3 miliardi di euro nel 2016 (al netto dei contributi Ue) e in 3,8 miliardi nel 2017 in uno scenario stabile. Ma se il flusso di arrivi dovesse crescere si potrebbe arrivare a 4,2 miliardi di euro (…) Visto l’aumento clamoroso dei migranti accolti (oggi ben 171 mila rispetto ai 103 mila del 2015), i costi sono destinati a lievitare (…).

migEbbene, noi (e come noi tanti, tantissimi Italiani che vorrebbero vederci chiaro sulle reali ragioni dell’esodo dei migranti/profughi) noi ci chiediamo: quanta forza/lavoro con quei miliardi si potrebbe dare ai disoccupati di casa nostra? Quanti si sono arricchiti e continuano ad arricchirsi trincerandosi verso l’ipocrisia di una accoglienza che con la solidarietà ha poco da spartire, mentre nessuno si adopera per chiudere le partite belliche in atto?

Non vorremmo risposte a questi interrogativi, ma fatti concreti e non politica dell’ipocrisia alla Boldrini…

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